di Lidia Riviello
I
Quando lessi Il Pifferaio di Hamelin avevo la febbre e poca voglia di guarire. Guarire significava tornare a scuola e non leggere più le fiabe, mettere da parte l’immaginazione e scontrarmi con uno spazio tempo senza musica e con una mensa di parole tutte catalogate: quelle da dire e quelle da non dire.











